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Descrizione

Il leccio, scientificamente noto come Quercus ilex, è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Fagaceae. È originario del bacino del Mediterraneo e rappresenta una delle specie più comuni di querce nella regione. Il leccio è molto apprezzato sia per la sua bellezza ornamentale sia per le sue caratteristiche ecologiche, che lo rendono un’importante componente degli ecosistemi forestali mediterranei.

  • Altezza: Il leccio può raggiungere un’altezza di 20-25 metri. La chioma è densa e tondeggiante, con rami robusti e ben distribuiti. Il tronco è diritto e spesso, con una corteccia grigia e fessurata. Può assumere aspetto cespuglioso qualora cresca in ambienti rupestri.
  • Foglie: Le foglie del leccio sono coriacee e persistenti, di forma ovale o lanceolata, con un margine intero o leggermente dentato. La parte superiore delle foglie è verde scuro e lucida, mentre la parte inferiore è ricoperta di una fine peluria bianca o grigia.
  • Infiorescenze: Il leccio è una pianta monoica con fiori unisessuali. Le infiorescenze maschili sono amenti penduli di colore giallastro, mentre i fiori femminili sono più piccoli e si trovano alla base dei nuovi rami.
  • Frutti: I frutti sono ghiande di forma ovale, lunghe circa 2-3 cm, racchiuse per metà o più da una cupola squamosa. Maturano in autunno e possono rimanere sulla pianta per diversi mesi.
  • Corteccia: La corteccia del leccio è inizialmente liscia e di colore grigio, ma con l’età diventa rugosa e scura, con fessure longitudinali profonde.

Il leccio è una pianta molto adattabile che cresce in una varietà di suoli, preferendo comunque quelli ben drenati e calcarei. Si trova comunemente in foreste mediterranee, macchia e gariga. Tollera bene la siccità e può crescere in zone costiere e collinari fino a 1.000 metri di altitudine. Predilige esposizioni soleggiate ma può adattarsi anche a mezz’ombra.

Il leccio può essere micorrizato con Tuber aestivum. Per ottimizzare la produzione di tartufi, è importante mantenere un buon livello di umidità nel suolo durante i mesi estivi, evitando però ristagni d’acqua. La pacciamatura e l’irrigazione controllata possono essere utili. La gestione del sottobosco e la corretta potatura del leccio sono essenziali per favorire la micorrizazione e la fruttificazione del tartufo.

Tempi di produzione:

  • Prima produzione: La prima produzione di tartufi estivi può avvenire dopo 4-6 anni dalla messa a dimora delle piante micorrizate.
  • Produzione a regime: La produzione a regime si raggiunge generalmente dopo 8-10 anni. La pianta, in condizioni ottimali, può continuare a produrre tartufi per molti decenni.

Prezzo: € 13,00 a pianta

Il leccio micorrizato con Tuber melanosporum è molto apprezzato per la produzione di tartufi neri pregiati. Questa simbiosi richiede condizioni specifiche e una cura attenta. Per ottimizzare la produzione di tartufi, È fondamentale mantenere una gestione accurata del terreno, con potature regolari per garantire una buona aerazione e luce solare alla base della pianta. L’irrigazione deve essere attentamente monitorata, specialmente durante i periodi di siccità, per evitare stress idrico che potrebbe compromettere la produzione di tartufi.

Tempi di produzione:

  • Prima produzione: La prima produzione di tartufi neri pregiati può avvenire dopo 5-7 anni dalla messa a dimora delle piante micorrizate.
  • Produzione a regime:La produzione a regime si raggiunge generalmente dopo 10-12 anni, e le piante possono continuare a produrre tartufi per molti anni, se ben gestite.

Prezzo: € 15,00 a pianta

Vendiamo piantine già micorrizate:

  • Micorrizato con Tuber aestivum (Tartufo Estivo): €13,00 a pianta
  • Micorrizato con Tuber melanosporum (Tartufo Nero Pregiato): €15,00 a pianta