Mico Plants Tartuficoltura offre un'altissima esperienza nel campo della Tartuficoltura, mettendo a disposizione dei propri clienti tutto quello che serve per la realizzazione di tartufaie, la consulenza necessaria per il processo di micorrizazione delle piantine e la loro corretta messa a dimora.
In tutto il mondo sono descritte oltre 150 specie, delle quali valide si ritengono solamente una trentina .
MORFOLOGIA E STRUTTURA DEI CORPI FRUTTIFERI
Ascocarpo
Le caratteristiche morfologiche e anatomiche sono differenti nelle varie specie . Si differenzia, si accresce e matura rimanendo sempre sotto terra . La forma è tuberoide globosa e il diametro varia da 1 a oltre 15 cm.
Peridio
Il colore varia con lo stadio di sviluppo dell’ascocarpo e in modo marcato nelle diverse specie, può essere biancastro , nocciola , rossiccio, brunastro , bruno-scuro e nero. All’ esterno sono presenti corti ciuffi di ife e talora particolari ife differenziati come ad esempio spinule ,utili al riconoscimento delle specie. In sezione radiale il peridio a un spessore differente nelle varie specie e mostra una struttura pseudo parenchimatica pluristratificata con cellule a parete ispessita che costruisce un importante carattere diagnostico. Sotto il peridio si sviluppa l’ipotecio anch’ esso a struttura pseudo-parenchimatica , pluristratificato con le cellule a parete progressivamente più sottile verso l’interno fino a congiungersi con la gleba.
Gleba
La porzione interna , carne o gleba , è piena e può avere una consistenza molle, dura e persino coriacea e cartilaginea ; pur variando con il grado di maturazione, è caratteristico delle singole specie e può essere utile per il loro riconoscimento.
Il colore della gleba varia con il grado di maturazione del carpoforo e in rapporto alle diverse specie. La gleba non è omogenea ed è costituita da un complesso di venature più o meno tortuose diverse tra loro per il colore, la larghezza e la consistenza.
Vene sterile
Si distinguono le vene aerifere o vene esterne o sterili di colore generalmente bianco, chiaro, formate da un intreccio lasso di ife sterili( in quanto non producono gli aschi) pluricellulari, anastomozate e ramificate che sfociano all’esterno del carpoforo o in un solo punto basale come nel Tuber nitidum o in più punti tra le verruche o al loro apice; consentono gli scambi gassosi tra le parti interne del carpoforo e il terreno e permettono , secondo qualche Autore, anche l’assorbimento di acqua e di sostanze in essa disciolte tramite le terminazioni ifali che vengono a contatto con il terreno. Le vene esterne sono delimitate da un strato di ife sterili disposte a palizzata dette parafisi; sono invase da batteri di numerose specie.
Vene fertili
A contatto con le vene esterne si sviluppano le vene interne o vene della tram o vene fertili di colore più marcato o più scuro rispetto alle prime che sono formate da un denso intreccio di ife.
Le ife fertili nei giovani ascocarpi sono scarse e poco sviluppate ma in seguito si accrescono spingendosi fin sotto le parafisi. La differenziazione delle ife fertili ha un andamento centrifugo in quanto segue l’ingrossamento del carpoforo per cui le più recenti sono quelle situate in vicinanza del peridio( almeno nel tuber melanosporum).Quando il tartufo inizia la maturazione le prime ife fertili dell’apparato sporofitico differenziano i primi aschi che risultano localizzati lungo la porzione assiale delle vene fertili; gradualmente altri aschi si formano sull’intero spessore di ciascuna vena fertile e la gleba è progressivamente interessata a questo processo fino alla periferia dell’ascocarpo.
Questo graduale processo di differenziazione delle ife dell’apparato sporofitico e degli aschi comporta nel carpoforo adulto la contemporanea presenza di aschi con le ascospore mature e di aschi con le ascospore immature, traslucide e perfino di aschi otticamente vuoti..L’interpretazione della struttura delle vene fertili può essere cosi rappresentata : la parte assiale è formata da ife lasse sterili sulle quali da ambo le facce si sviluppa l’imenio costituito da elementi fertili(gli aschi) e da elementi sterili (la parafisi) disposte a palizzata .(Parguey-Leduc et al. , 1987)
Aschi
Gli aschi sono per lo più globosi, piriformi o a sacco , muniti o meno di un peduncolo di varia lunghezza .Le spore entro ogni asco variano da 1 a 8 e le loro dimensioni, nell’ambito di una stessa specie, sono maggiori negli aschi con una o poche spore.
Ascospore
La forma delle spore può essere sferica, sub globosa o ellissoidale. Le spore presentano lo strato esterno della loro parete(episporio) variamente strutturato nelle diverse specie.
Le principali specie di tartufo in Italia sono:
Tuber magnatum
Tuber melanosporum
Tuber brumale
Tuber aestivum
Tuber uncinatum
Tuber mesentericum
Tuber macrosporum
Tuber borchi
Tuber magnatum:
Carpofori generalmente di forma irregolare con incavature di colore giallo paglierino sbiadito
Peridio di colore biancastro, con superficie raramente liscia, finemente granulosa.
Gleba biancastra nei tartufi maturi diventa ocra chiaro , nocciola- rossiccio, rosata e persino rossiccio vivo.
Spore ellissoidali, reticolate – alveolate , molto larghe di forma poligonale di colore giallino e giallo- bruno a maturazione completa
Habitat è frequente nei fondo valle lungo corsi d’acqua. L’ambiente si caratterizza per l’abbondante vegetazione arbustiva, arborea ed erbacea che garantisce l’ombreggiamento estivo e mantiene la temperatura più bassa. Predilige terreni marnosi, con sabbia mista d’argilla.
Piante simbionte sono ottime produttrici la roverella, la farnia, il salicone, il salice bianco il pioppo bianco e il tiglio
Tuber melanosporum (tartufo nero pregiato) :
Carpofori di forma più o meno regolare di aspetto nerastro e verrugoso.
Peridio con grosse verruche bruno – nere a volta bruno – rossastre alla base , poligonali e larghe 2- 3 mm appiattite in centro.
Gleba di colore bruno – nerastro, variegata da numerose vene ben delineate, biancastre sottile .Odore caratteristico molto gradevole.
Spore ellissoidali, di colore scuro densamente ornate da aculei singoli spesso ricurvi in punta.
Habitat predilige terreni calcari, permeabili generalmente con molto scheletro , dotati di elevata porosita.
La specie simbionte più importante è la roverella altre piante sono il leccio , cerro , nocciolo e carpino nero
Tuber brumale
Carpofori di forma subglobosa o irregolare , di aspetto nerastro e verrucoso, senza una base apparente.
Peridio costituito da grosse verruche bruno-nere a volta bruno-rossastre alla base, appiattite o depresse al centro.
Gleba di colore grigio-bruno o grigio-nerastro, soda, variegata da poche vene biancastre o beige. Odore forte e persistente , gradevole di nocciola acerba .
Spore ellissoidali di colore giallo bruno o nocciola densamente ornate da aculei singoli, ben intervallati, rigidi e aguzzi.
Habitat specie abbastanza diffusa raccolta sotto vari tipi di latifoglie autunnali – invernali
Piante simbionti più importante è la roverella e nocciolo , leccio , carpino nero, cerro e il faggio.
Tuber Aestivum
Carpofori generalmente di forma arrotondata , sub globosi abbastanza duri di aspetto bruno-nerastro
Peridio costituito da grosse verruche molto sporgente di colore bruno- nerastro, di forma piramidale con apice per lo più depresso dal quale si dipartono radialmente solchi e creste che delimitano face laterale triangolare.
Gleba soda e polposa , bianca quando e matura diventa di colore bruno chiaro- nocciola a completa maturazione , odore gradevole. Le vene sterile sono bianche sottili , tortuose anastomizzate tra loro e ben marcate
Spore di colore giallo- brune da ellissoidale a sub globose , reticolate- alveolate con maglie poligonale e regolare.
Habitat specie molto diffusa e raccolta quasi in tutta L’Europa predilige terreni calcare con abbondante scheletro.
Piante simbionti sono ottime la roverella e il leccio, mentre il carpino nero, il nocciolo e il cerro sono discrete produttrici.
Tuber uncinatum :
Carpofori come in tuber aestivum
Perido è di colore bruno nerastro con verruche generalmente medie o piccole, , con facce laterale pressoché triangolari prive di striature trasversali.
Gleba con colorazione più scura ed odore leggermente più intenso del tuber aestivum, questo e dovuto principalmente alla sua crescita più profonda ed in un periodo durante il quale il calore del sole più attutito provoca minori effetti di essiccamento e desidratazione.
Habitat come in tuber aestivum ,però a crescita esclusivamente autunnale.
Piante simbionti le latifoglie che vivono in simbionti con questa specie sono tante: roverella cerro, farnia, carpino nero , carpino bianco, nocciolo , faggio, ed altre.
Tuber mesentericum:
Carpofori generalmente sub globosi o ellissoidali, grandi in media 2-3 cm, dotati di una depressione o cavità basala, per il resto molto simili a tuber aestivum
Peridio costituito da grosse e dure verruche bruno- nere, piramidali, irregolarmente poligonali alla base come in tuber aestivum, ma generalmente più piccole, più fitte e meno sporgeni.
Gleba soda di colore variabile dal beige al bruno- nocciola chiaro a completa maturazione, variegata da numerose vene bianche, particolarmente corti e molto meandri formi, spesso con andomento più o meno convergente verso la cavità basale. Odore generalmente fortissimo nei carpofori appena estratti ,sgradevole che ricorda insieme il catrame e la tintura di iodio, poi più debole esposizione all’ aria, fino a diventare quasi gradevole, di tartufi neri o fungino.
Spore giallo brune, ellissoidali .
Habitat specie raccolta a varie altitudini , in terreni sciolti e calcarei, da agosto a dicembre.
Piante simbionte roverella , cerro , pino nero, carpino nero nocciolo e faggio.
Tuber macrosporum:
Carpofori generalmente di forma irregolare , lobata ma anche regolare e sub globosa, di aspetto bruno – nerastro e verrucoso- areolato.
Peridio costituito da verruche bruno- nere, piccole quasi sempre fortemente depresse, appiattite tali da conferire al peridio un aspetto quasi liscio
Gleba soda un colore bruno con sfumature porpora, ed anche grigio- brunastro, variegata da numerose vene bianche meandri formi, interrotte.
Spore decisamente grosse, giallo- brune, ellissoidali.
Habitat specie non molto diffusa, raccolta in autunno.
Piante simbionte roverrella , pino nero, carpino nero, nocciolo e faggio.
Tuber borchi:
Carpofori tuberi formi, lobati o gibbosi, con superficie leggermente pubescente, specialmente negli affossamenti o liscia negli adulti, di colore variabile da bianco sporco a ocra- bruno o bruno rossastro, con macchie scure, rossastre.
Peridio sottile di 0,1 -0,2mm, con colore biancastro o bianco gessoso, ocra chiaro e perfino bruno rossiccio, con frequenti maculature rossastro ruggine, la struttura superficiale di cellule sub globose o poligonale con dimensioni variabili.
Gleba è soda bianchiccia, poi beige, poi bruno rossiccia, con vene larghe e biancastre disposte senza ordine, fitte e collegate fra loro , terminanti alla periferia. Odore caratteristico , gradevole di tartufo.
Spore in maggioranza ellissoidali , ma anche sub globose , reticolate-alveolate con maglie fitte
Habitat specie diffusa in tutta Europa,in boschi di latifoglie o misti con conifere, preferenzialmente in versanti esposti a sud e non tropo acidificati, con crescita da fine novembre a maggio.
Piante simbionte il pino domestico è un eccellente simbionte, il pino nero ,il pino silvestre. Vive con numerose latifoglie:roverella , cerro , faggio, cisto rosso, pioppi bianchi e neri.
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